Quella mattina Elisabetta si mise in viaggio molto presto, durante il tragitto, Viola, la dama di compagnia della Baronessa le ricordava i vari impegni mondani, e intanto Jack, scriveva le missive dettategli dal Ciambellano.
Giunti a Palazzo Vecchio, Elisabetta si affacciò per ammirarne la bellezza.
La carrozza in qualche sussulto si fermò e un paggio aiutò il Serenissimo Ciambellano a scendere.
Lasciò liberi Jack e Viola e si diresse all'ingresso, si avvicinò ad un paggio e cominciò:
"Buonasera, potete avvisare chi di dovere che è giunto il Gran Ciambellano di Venezia, la Baronessa Elisabetta Taddea della Scala in Severi"
Si strinse il mantello ed attese risposta