Esmeralda era giunta in serata al palazzo sede del Gran Ciambellano fiorentino. Il viaggio era stato tormentato, la sua carrozza aveva avuto qualche problema sui nodi che dividevano l'Abruzzo dalla Repubblica.Due brigantelli avevano tentato di rapinarla ma le guardie che la accompagnavano avevano sventato il colpo e la donna non aveva nemmeno dovuto usare l'elegante coltello che teneva infilato nel corsetto blu come la notte.
Giunta finalmente a destinazione era stanca ma sapeva che a Firenze patria dell'arte e dell'eleganza si sarebbe trovata benissimo.
Fu accolta infatti con tutti gli onori e attese in un elegante salottino che il Gran Ciambellano la potesse ricevere.
In una mano stringeva la lettera di nomina al suo nuovo incarico ed un paggio che l'accompagnava trasportava su un cuscino alcuni doni da consegnare al suo illustre ospite.