Erano passati mesi dall'ultima visita a Palazzo Vecchio.
La Viscontessa attendeva nella carrozza riportanti le effigi del Ducato di Modena assieme al Suo Signore, lo sguardo perso tra la folla che si muoveva nella piazza sulla quale si affacciava il Palazzo quando lo sportello della carrozza si aprì ed il lacchè invitò le autorità modenesi a scendere, segno che il loro arrivo era stato annunciato e presto sarebbero stati accolti.
Il Duca scese per primo porgendo la mano al Gran Ciambellano, il tempo di un sorriso informale all'amico e le guardie incaricate della loro sicurezza li furono accanto scortandoli fino all'androne dell'edificio.
Fu una volta all'interno che Anna si scostò di qualche passo dal piccolo corteo di rappresentanza modenese, con un sospiro di sollievo dopo il senso d'oppressione che l'essere seguita in ogni dove le provocava, in attesa che un delegato fiorentino si presentasse loro.